HOME

L'IMPOSSIBILE   N° 1                       

 L'IMPOSSIBILE giornalino degli studenti dell'IPSIA "A. Fioravanti"       via Don Minzoni, 17 - 40100 - Bologna, Italia           teL +39.051.521380

Edizione speciale – concorso giornalino

 Pubblicati senza censura i racconti finalisti del concorso Il vincitore dichiara:

sono molto contento di essere arrivato uno



“....grazie grazie a tutti‘‘ ha ringraziato così il vincitore del concorso, visibilmente emozionato dopo aver incassato le 35000 lire del primo premio. L’applauso caloroso dei, non molto numerosi, presenti ha accompagnato la dichiarazione di Riccardo Pozzoli autore del racconto ”Metamorfosi Pulp”.
La giuria, rappresentata dai proff. Cerri, Fabbriani, Rizzoli, Salgò ha poi proclamato Mirko Ferretti secondo classificato e Marco Roccaforte terzo tra i premiati.
Il terzetto ha ricevuto il premio dalle mani della “madrina” del concorso, la professoressa Fortuzzi. Nel corso della mattinata sono stati letti e votati tutti i sette testi finalisti (horror, gialli, comici…); ora li pubblichiamo per farveli leggere: si arrabbieranno gli insegnanti protagonisti (in genere negativi) dei racconti?


Sommario

Gite
Metamorfosi Pulp

Il mistero del Fiora
Il delitto del Fiora
Lo scontro fortunato
La setta di Odino
Lettera aperta
Povero Fioravanti

 


Noi e la gita

Si può affermare che l' anno scolastico appena trascorso è stato un periodo di cambiamento, in quanto sono state fatte molte proposte riguardanti la modernizzazione dell’Istituto FIORAVANTI. Molte di queste sono state approvate come l’aula 10 per il ristoro, la messa in rete di tutti i computer e, cosa molto importante è stato approvato il nuovo regolamento d’Istituto. Di questo tutti siamo stati contenti tranne che per la nuova regolamentazione dei viaggi d’istruzione. Infatti, le classi prime e le seconde possono fare viaggi solo di una giornata mentre le terze di due giornate. A questa normativa sono state concesse fortunatamente alcune deroghe, ad esempio le classi impegnate nel progetto “La riabilitazione della memoria” hanno avuto il permesso per andare a Praga, Cracovia, Auschwitz con una gita per la durata di sei giorni. Gli studenti che hanno partecipato hanno così visto l’agghiacciante campo di sterminio nazista e, vivendo assieme per alcuni giorni hanno creato legami d' amicizia e di reciproca conoscenza.
Secondo noi della redazione e secondo gran parte degli alunni, limitando il periodo della gita si ridurrebbe la possibilità di socializzazione tra i ragazzi delle diverse classi e si darebbe inizio ad un periodo di gite senza la possibilità di maturare esperienze significative.
TOP


Metamorfosi Pulp

di Riccardo Pozzoli

Accidenti, sono in ritardo! Devo assolutamente preparare il circuito per l’esperienza in laboratorio con i ragazzi. Per fortuna ho un’ora buca, cosi avrò un po’ di tempo per lavorare. Figuriamoci poi, tanto sono sempre impreparati.
-Professor Di Iasio, ecco il suo registro!-
-Grazie Maria-
Vecchia ciabatta, ci mancava solo che mi desse una mutanda come cancellino! Guarda qui, il laboratorio ancora tutto sporco, quella strega non ha neanche pulito i banchi. Lo stagno è quasi finito, in ogni modo questo mi può ancora bastare per saldare i fili nel potenziometro. Ahi! Lo stagno sul dito! Ma……non mi brucia …..è come se……..che succede…….Si sta espandendo nel mio braccio! Non è possibile! Oh mio dio! E’ un incubo….è un incubo! Ah……la mia testa…..mi gira….non vedo più niente…Devo essere svenuto…..ho fatto un sogno terribile …..ma…..non era un incubo! Le mie unghie sono dei resistori, la mia pelle… completamente ricoperta di stagno! Cos’è questo …un condensatore, proprio sulla coda dell’occhio….i capelli sono fili elettrici….
-Professor Di Iasio è in laboratorio?-
E’ arrivato il tecnico, ora come faccio, non posso farmi vedere in questo stato! Devo nascondermi da qualche par… troppo tardi!
-Oh mio dio…..AIUTO!!!! Un mostro!!!-
E’ scappato, devo averlo spaventato con la luce dei diodi LED nelle mie pupille. Devo andarmene di qui! Lo stagno m’impedisce di muovermi agilmente, non riesco a scendere le scale… Mi sento debole, credo di aver bisogno d’energia. Accelerare… arriva qualcuno, la bidella!

-AAAAAAAAAAAH!!!
Devo eliminare il soggetto - ora ti elimino!- non so come, ma dalla mia bocca è uscito un braccio meccanico con all’apice una sottospecie di trivella che si è conficcata nell’occhio della bidella, ed ancora adesso la trivella continua a girare rompendo la testa della stessa, tramutandola in una polpa d’ossa e cervella. Il corpo senza testa è caduto sugli scalini producendo un sordo tonfo ed il sangue continua a sgorgare colando scalino per scalino. Non ho la forza di trascinare il cadavere, le mie energie continuano a calare, devo trovare una fonte che mi rinvigorisca.
Devo assolutamente tornare in laboratorio, ma è come se queste scale non finissero mai, ce la devo fare… finalmente davanti alla porta.
UAAAAAAAAAH!!! - quest’urlo… proviene dalle scale, devono essere gli alunni che hanno trovato il corpo, devo accelerare, devo di nuovo scappare, devo trovare un posto per nasconderlo.
L’aula computer!

-Io so chi sei, sei Di Iasio!-
Oh no, il tecnico! Si era rifugiato qui! Non posso risparmiarlo. -Anche se hai scoperto chi sono, nessuno lo verrà a sapere da te!- Una propaggine metallica a forma di tenaglia schizza fuori del mio petto, si conficca nello stomaco del tecnico, la tenaglia inizia a girare su se stessa producendo una salsa di sangue ed interiora. Il corpo senza vita scivola lentamente contro il muro, lasciando cadere gli ultimi brandelli di carne. Qualcuno dietro la porta… -Non entrare, vattene subito!- Accidenti, è entrato… uno studente! E’ bastato un colpo con il mio pesante braccio meccanico a strappargli il cranio. Che cosa ho fatto?! Ho ucciso un ragazzo! Che cosa sono diventato?! Oh no! Stanno arrivando gli altri alunni col professor Rizzoli. Devo andarmene, devo impedirmi di compiere altre atrocità! L’uscita di sicurezza è l’unica via di scampo.

Ha fallito. La nostra creatura ha fallito. Non è servito a nulla essere un umano, sentirmi chiamare per mesi e mesi professor Rizzoli. Devo comunicare il fallimento alla base. Per quanto tempo, noi abitanti di Plutone siamo dovuti rimanere nascosti nei puzzolenti sotterranei di questa scuola… L’Istituto Fioravanti… uscirne solo nelle vesti di semplici professori. Gli umani, razza inferiore! Quante volte, nell’attesa dell’azione finale, ho finto di andare in sala insegnanti mentre invece scendevo nella nostra base per pianificare l’esperimento. - Irrec, o forse dovrei chiamarla Professor Cerri, il nostro piano è fallito. Non siamo riusciti a trasformare Di Iasio, l’unico umano fra di noi, in una macchina di distruzione. Alla fine i sentimenti umani hanno avuto la meglio sulla spietatezza della macchina. Non ha portato a compimento l’eliminazione totale degli umani presenti in questa scuola.
- Com’è possibile Zoliirz?! Il mio progetto di metamorfosi doveva essere infallibile! Dobbiamo trovare un altro soggetto per il progetto, si potrebbe utilizzare… uno… uno… studente!
TOP


Il Mistero del Fioravanti

di Mirko Ferretti

Già da alcuni anni all’istituto Fioravanti accadevano fatti strani, ragazzi che morivano apparentemente per cause accidentali, incendi dolosi e strane urla di dolore durante la notte.
Una sera si udirono delle urla provenire dai sotterranei dell’istituto, venne subito avvisata la polizia, che arrivò dopo alcuni minuti; nel frattempo due passanti si erano avvicinati alle finestre del sotterraneo e ai loro occhi apparve uno spettacolo orrendo: organi umani sigillati in borse di metallo a tenuta stagna e un paio di persone in camice che espiantavano organi da gente presupposta morta.
La polizia arrivò e si mise a perquisire tutta la scuola; arrivati ai sotterranei trovarono due corpi: uno ancora caldo e l’altro già in stato di decomposizione.
19 febbraio 1994
Ormai è passato quasi un anno dal ritrovamento dei due cadaveri e delle orribili vicende accadute nell’istituto, la maggior parte della gente non ricorda più nulla, o non vuole ricordare.
Fino a oggi non è stato riscontrato più nulla di anomalo.
Ore 14.34 1°Piano Fioravanti
Una bidella in giro per le aule come ogni giorno per controllare che sia tutto in ordine … ad un certo punto sente un urlo provenire dalle scale, corre a vedere ma oltre ad una traccia di sangue non vede altro, segue la traccia fino ad arrivare al parcheggio, si accorge che la porta dei sotterranei è socchiusa e appena si avvicina per chiuderla un colpo di vento la spalanca facendo inoltrare quella poca luce utile solo per vedere una figura che si allontana di corsa. Portava sulle spalle una persona.
La bidella corre in segreteria per avvisare il preside che non c’è, allora cerca aiuto ma trova solo Gabrielli; non credendolo all’altezza della situazione, si attrezza lei per andare a scoprire quello che accade nei sotterranei.
Munita di una pila elettrica e acido muriatico si appresta ad entrare. Dopo aver fatto qualche metro si trova davanti ad una porta chiusa. La forza e riesce ad entrare. Trova un ufficio abbastanza ordinato dove ci sono dei tabulati e assegni che portano la firma del preside. Confusa torna indietro ma si imbatte in un’altra porta dove dallo stipite fuoriesce una luce soffusa, incuriosita la apre e all’interno trova piccole valigette termiche di metallo.
Impaurita torna indietro ma vede arrivare due ombre che si dirigono verso di lei. Si nasconde dietro una catasta di banchi rotti; i due individui passano senza accorgersi di nulla, entrano nell’ufficio e cominciano a discutere. La bidella confusa cerca di scappare ma nella fuga urta contro una pila di sedie scatenando una reazione a catena che provoca una gran confusione. La porta dell’ufficio rimane fortunosamente bloccata da alcune sedie: riesce così a scappare.
Ore 16:22 Istituto Fioravanti
La polizia ascolta la versione della bidella che, terrorizzata, racconta quello che le è successo.
Dopo aver trovato numerosi documenti e assegni da diversi milioni di lire, ai detective non ci volle molto per scoprire che erano davanti ad un contrabbando illegale di organi.
Vennero arrestati tre bidelli, il preside della scuola e due dottori.

La polizia archiviò il caso ma un detective non era del tutto convinto. Dopo aver riletto i verbali e consultato i rapporti si chiese perché per un intero anno il traffico di organi era cessato, forse perché era troppo rischioso dopo tutto quello che avevano fatto? Forse perché avevano fatto già troppi soldi?
Alla fine arrivò alla conclusione più logica:
dato che la maggior parte degli alunni fumava, i ragazzi non avevano tutti gli organi puri. Così i trafficanti dovettero aspettare, l’anno successivo, per l’arrivo di altri ragazzi. Il detective non riusciva però a capire come facevano a distinguere i ragazzi più sani dagli altri.
Si accorse che il prof di educazione fisica, rifugiatosi –si diceva- a Santo Domingo, testava la resistenza dei ragazzi durante le ore di ed. fisica, poi portava il registro con i voti al preside che scartava i meno dotati.
Il prof Franceschetti non venne mai trovato. Il ricavato della vendita degli organi venne stimato intorno ai 12 miliardi di lire. La polizia archiviò il caso definitivamente.
Il detective non venne ascoltato dal Commissario di polizia per paura che i media rimettessero il terrore in giro.
La storia venne così dimenticata e il prof la fece franca.

 

TOP


DELITTO AL FIORAVANTI

di Marco Roccaforte

Bologna 16 marzo 2001.
Via Don Minzoni, Istituto Professionale Fioravanti.
“Che cosa è successo?” esclamò l’ispettore Rizzoli. “Qui non posso neanche chiudere occhio che… paf… succede il finimondo, non è possibile!”
Esclamò di nuovo l’ispettore. “Ma ispettore” replicò un sospetto; “no! Niente ma; dovete stare in silenzio; ora interrogo alcuni di voi!”
L’ispettore anche questa volta risolverà il caso ma, a proposito, torniamo a vedere come prosegue l’interrogatorio.
“Tu, Yu Shenzang dov’eri il 16 marzo 2001?”
“ehm… sign… ispettore. Ah! Ero a studiare italiano perché sa ispettore, non so molto bene l’italiano” non m’interessa, “allora tu eri a studiare grammatica eh? dimmi l'indicativo presente del verbo essere"
"eh… indicativo… ah! Io sono, tu sei, egli è, noi siamo, voi siate"
"no! non voi siate, ma voi siete, essi saranno!"
"bene bene; quindi tu sei innocente, beh puoi andare" "Ispettore" "Sì, appuntato Cerri, cosa vuole?"
"sono qui per dirle che io ho il DIRITTO di essere pagato PER DIO!!"
"ma lei non ha preso lo stipendio ieri sera?"
"no! ieri sera ho aspettato tre ore, poi me ne sono andato a casa, PER DIANA!!"
"ah, scusi ecco tenga e arrivederci"
"grazie ispettore e arrivederla"
TOC TOC “Avanti!”
“Permesso Ispettore.” “Chi è Lei?”
“Sono Luca Baravelli, il secondo sospettato” “Bene. Dov’era lei il 16 marzo 2001, eh?!” “Io ero da mia madre” “Bella scusa Baravelli! Ne inventi un’altra!”
“E’ vero ispettore, ero in centro vicino a Piazza Dei Martiri, quando bang, bang, ho sentito colpi di pistola e ho visto una persona travestita da poliziotto, scappare dal Fioravanti; quindi ho deciso di andare a vedere e…”
“Bene, bene. Neanche tu sei colpevole. Puoi Andare.”
TOC TOC “Avanti!”
“Buongiorno Ispettore.”
“Tu sei il terzo e ultimo sospettato? Come ti chiami?”
“Mustapha Kassimi” “E dov’eri il 16 marzo?”
“Ispettore, io ero a vendere tappeti qua vicino”
“Prego?” “No, ispettore, le dico la verità: ero vicino alla Salara, quando ho sentito tre colpi di pistola…” “No, ispettore, erano due!”
“Zitto Baravelli, non sei più interrogato! Prosegui Kassimi.”
“Ho visto uscire uno in divisa, e sono scappato fino a casa.”
“Quindi neanche tu sei colpevole”
Una voce si levò dal coro: “Ma Lei, Ispettore, dov’era il 16 marzo 2001?”

TOP


Lo scontro fortunato

di Matteo Di Francesco

Loro due si conobbero nel corridoio del Fioravanti in un “scontro”.
Successe così:
Tutti e due erano arrivati in ritardo a scuola e stavano correndo nella propria aula.Come sapete all’entrata (lì dalle scale)c’è una brutta curva a “elle”. Così si scontrarono e, rialzandosi velocemente, si lanciarono un’occhiata e da lì scoccò la scintilla… e si “conobbero” in fretta.
Dopo un po’ di tempo, si misero insieme e capirono di avere molte cose in comune, come la passione per il calcio; dopotutto lo dicevano anche i loro nomi (strana coincidenza): Lei Bruna Pizzul, lui Sandro Piccinino. Dopo alcuni mesi decisero di fare il grande passo (ovvero avere il primo rapporto).
Ecco come avvenne la loro prima volta:
Lei entrava nella stanza da letto dicendo: ”Weah, ora sono pronta dopo la cena a lume di Candelà”. Lui sdraiato nel letto a pancia in su: ”Questo è un momento importante; non farò il Buffon come faccio in genere, sono teso come del Ferrante e ho i Calori e se Gualdalben sto tremando come Fiore in un campo d’inverno”. Lei avvicinandosi gli disse: ”Toccami le Totti”. Lui rispose: ”Ehi guarda che io sono un Signori”. All’improvviso si spensero le luci e le molle del letto iniziarono a fare Zoff Zoff Zoff; peggio di quando usi un Trapattoni nel muro per attaccare un quadro. Erano meglio di due Tassotti in amore, ma dalle urla lui gli stava facendo un po’ Maldini. Come faccio a dirvi tutto ciò? Semplice ero nel piano di sotto sdraiato sul mio Di Vaio a guardare (guardacaso) una partita.

TOP


La setta di Odino

di Marco Fili

Da diverso tempo, le persone che abitano nelle vicinanze della scuola raccontano strane cose su ciò che accade il sabato notte, all’interno dell’istituto. Alcuni riferiscono di aver sentito antichi canti germanici in onore del DIO ODINO, altri di avere visto aggirarsi nei dintorni uomini incappucciati con in mano fiaccole. Tutto ciò venne riferito alle autorità competenti in materia, che ovviamente pensarono che si trattasse di innocue ragazzate; nessuno prese sul serio quegli stravaganti racconti, considerati frutto della fervida immaginazione di qualche arzillo vecchietto della zona.
Tutto venne dimenticato fino a quando un lunedì mattina una bidella trovò alcune macchie di sangue sul pavimento; queste macchie conducevano ad uno dei numerosi laboratori. Quando aprì la porta, si trovò di fronte ad un’immensa scritta in tedesco fatta col sangue: ”GOTT MIT UNS”, in altre parole: Dio è con noi.
Furono convocati gli investigatori per far luce sulla vicenda, essi appurarono che il sangue trovato era umano. Ciò voleva dire che c’erano state delle vittime: erano state forse sacrificate ad ODINO? C’era uno stretto legame con le sette sataniche che erano numerose nel quartiere?
Tutto ciò era molto strano, i professori apparivano troppo sicuri di sé, troppe cose non erano chiare. Di comune accordo si decise di fare irruzione il sabato notte nella scuola. Si presero le dovute precauzioni.
Ci introducemmo lestamente ma fummo bloccati da quattro guerrieri con armi ed abbigliamento germanico; li sconfiggemmo ma a caro prezzo: quattro di noi caddero sotto i loro colpi.
Facendo irruzione nelle segrete dove si tenevano i riti sacrificali e le riunioni del GRAN CONSIGLIO DEL NIBELUNGO, ci trovammo di fronte ad una magnifica tavola rotonda in legno, finemente intagliata, sovrastata da una statua del Dio Odino.
Nella sala del GRAN CONSIGLIO DEL NIBELUNGO, erano rimasti: il GRAN MAESTRO DELL’ORDINE TEUTONICO (altri non era che il prof. Bianco) e pochi fedelissimi.
In un impeto d’ira ci scagliò contro il suo colpo segreto: L’ILLUSIONE DEL PROFESSORE DIAVOLO. Abilmente ci scansammo: ad essere colpita fu la statua di Odino che cadde addosso al Gran Maestro uccidendolo.
Pian piano tutta l’antica struttura che sosteneva la scuola crollò e di conseguenza, l’intero istituto si disintegrò; riuscimmo ad uscire appena in tempo.
Un nuovo pericolo era stato sventato prima che si estendesse e coinvolgesse persone innocenti.
TOP


Lettera aperta al giornale “l’impossibile”

di Mustapha Kassimi

Ciao, sono io, il ragazzo che tutti conoscono perché sono sempre in giro per la scuola, quella scuola che ho scelto temendola perché in giro si dicono brutte cose su di essa.
Mio fratello ci andava già e mi diceva che era una brutta scuola; ma adesso che ci sono, dopo aver passato la terza media per puro miracolo di Dio (ma io credo che i professori mi abbiano promosso per liberarsi di me perché sono un “rompic…”).
Ma basta parlare del passato, veniamo al dunque.
Le “Fioravanti” sono un po’ distrutte come struttura: quando sono in classe ho sempre paura che mi crolli il soffitto in testa. Durante l’intervallo, per andare in bagno servono i fendinebbia perché il bagno è così pieno di fumo che non si vede un “c…”.
Per non parlare delle finestre: adesso che sta venendo l’estate quando c’è il sole sembra di essere al mare… per non parlare dei professori: sono talmente bravi, ma bravi che appena un professore comincia a parlare ti addormenti subito e ti viene voglia di staccarti “le p… con i denti”. A parte il mito, giovane skinhead, “fascista”, il prof. F.R.: quando comincia a parlare non ci addormentiamo ma a volte per sopportarlo ci facciamo delle pere.
Ciao!
Ci sentiamo alla prossima edizione per raccontarvi tutte le scemate che succedono al Fioravanti. Con affetto, io.
P.S.: ho bisogno del premio, per favore. Vi ringrazio per la collaborazione.

TOP


Povero Fioravanti, Hai Proprio Una Brutta Reputazione!

Di Antonio Campana

Non perché io sia del Fioravanti, ma penso che questa scuola sia pari alle altre. Forse perché non ho abbastanza materia grigia, forse perché sono ancora troppo ingenuo, forse per altre cose, ma proprio non riesco a capire perché sia classificata la scuola più “indecente" di Bologna!
Proverò a darmi una risposta esatta.
Le canne, le sigarette e tante altre sostanze di “sballamento” non esistono solo in quest’istituto, esistono anche nel miglior liceo di Bologna.
Questa è solo una delle tante osservazioni. Il Fioravanti non può essere classificato ultimo solo perché lo frequentano persone con poca cultura e con scarsa voglia di studiare: tutte le scuole di Bologna sono uguali, nessuna è migliore di un’altra, così come nessuna è inferiore ad un’altra.
Sono tutte uguali. Il Fioravanti è considerato “ultimo”, perché la gente e i ragazzi la considerano “ultimo”. Ma non è vero! Faccio un esempio. Un ragazzo incontra un amico, i due cominciano a parlare, e il più piccolo dei due, che ha 13 anni, chiede un consiglio all’amico di 16.
Il più piccolo chiede al maggiore com’è il Fioravanti, il maggiore risponde che il Fioravanti è una scuola di “m…”, con ragazzi "cannati", bagni rotti, istruzione insufficiente ecc…
Allora il piccolo, indeciso tra il Fioravanti e un’altra scuola, sceglie l’altra, solo perché l'amico gli ha consigliato così.
Tutto questo discorso lo faccio per farvi capire che se un ragazzo comincia a “promuovere” il Fioravanti, questa scuola si farebbe una reputazione diversa da quella iniziale. Questa scuola viene considerata ultima solamente perché la vogliono considerare ultima.
Ma dico io, finché non ci sei entrato, finché non hai visto i professori, finché non hai visto l’organizzazione, i ragazzi e l’istituto intero, come fai a dire che è una scuola di “m…”? Un paio di mesi prima di iscrivermi alle superiori, avevo già deciso dove andare, tutti mi dicevano di non venire al Fioravanti, perché la scuola faceva schifo.
Non mi lasciai influenzare da nessuno, avevo fatto la mia decisione e non ero intenzionato a tornare indietro per nessuna ragione.
L’11 settembre entrai in questa scuola: mi sembrava il paradiso, laboratori a destra e a sinistra, macchinari, officine meccaniche ed elettriche, aule con computer e stanze con televisori
Sto amando questa scuola dal primo minuto che ci sono entrato: persone civili, professori in gamba, personale che collabora.
L’unico piccolissimo difetto, alcune porte dei bagni rotte. Ma non do peso a questo problemino insignificante.
Questa è proprio la scuola che fa per me, pensai, mi pareva di sognare: il mio primo impianto nell’officina fu stupendo, fili, interruttori, deviatori, pinze, forbici, cacciaviti, attrezzature di grande valore per la loro bellezza e utilità.
Penso che la mia scelta sia stata giusta e di questo sono molto fiero. Tornerà a splendere il sole alle Fioravanti.
Tornerà il Fioravanti in serie “A”

TOP


“Noi, voi e la Maria”

La ganja che sgancia

Ciao!
Voi siete Uomini cannati?, genitori di figli cannati?, avete parenti cannati?, i vostri nonni si cannano?, il vostro cane si canna?, vostra mamma vi prepara le torte? Allora quest’articolo fa per voi!!!!!!!!
Volete sapere cosa ne pensa la Destra? Bene, Preparate fucili e mitra in quanto VOGLIONO TOGLIERCI ANCHE IL GIA ’ MISERO GRAMMO DELL’ USO PERSONALE!!!
Il ministro della Sanità Umberto Veronesi ha più volte dichiarato che l’uso della Marijuana non solo è innocuo ma è terapeutico; coloro che spesso ci vogliono impedire di utilizzare queste sostanze che madre natura ci ha donato, fanno uso a loro volta delle “Droghe leggere”, ho messo queste due parole fra virgolette in quanto la Maria non provoca assuefazione e quindi non classificabile come droga. Tutti noi ci poniamo una domanda: quando su questo problema la destra si deciderà a fare un dibattito serio e non ideologico? La risposta io non posso darvela, ma il leader del centrodestra, che a quanto pare molti di voi amano, può; Fate sentire la vostra voce e se colui che avete votato vi ascolterà allora avrete la conferma di aver votato bene in quanto vi rappresenta veramente.

TOP